PUBBLICO IMPIEGO E ANTICIPO TFS/TFR ENTRO MAGGIO
Manca il parere della Corte dei Conti ma salvo imprevisti dell’ultimo minuto entro maggio dovrebbe partire il meccanismo per l’anticipo del Tfs/Tfr anche per il pubblico impiego.
Il decreto a firma dei Ministri dell’economia, del lavoro e della titolare della Funzione Pubblica è stato firmato, adesso la magistratura contabile ha 30 giorni di tempo per concludere il processo.
Il tema è sul tavolo da molto tempo. Con il D.L. n. 4 /2019 si prevedeva l’anticipo del Tfs/Tfr fino a un massimo di 45.000,00 euro per i dipendenti statali. Decreto che non è mai divenuto operativo fino ad oggi. Anche la giurisprudenza si è espressa più volte sul tema e in ultimo la Corte Costituzionale con sentenza n. 159/2019, trattando del differimento e della rateazione delle indennità di buono uscita del pubblico impiego ha segnalato “al Parlamento l’urgenza di ridefinire una disciplina non priva di aspetti problematici, nell’ambito di una organica revisione dell’intera materia, peraltro indicata come indifferibile nel recente dibattito parlamentare”.
Dobbiamo sottolineare che il decreto su nominato, da un’analisi letterale parla esclusivamente del Tfs e di persone che maturano il requisito della pensione. In pratica interviene sulla questione, che ha portato anche al pronunciamento della Corte, del differimento del pagamento dell’indennità di buono uscita una volta collocati a riposo.
Non a caso si parla di TFS essendo questo il regime della grande massa di persone che si accingono a chiudere la propria carriere lavorativa.
Diverso è l’anticipo del Tfr in analogia con quanto accade nel settore privato, sul quale ancora e nonostante le raccomandazioni della Corte, non si hanno indicazioni univoche.
Dott.ssa Olivia Picchi
Consulente del Lavoro